Nella seduta di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di decreto correttivo al D.lgs. 36/2021 della Riforma dello Sport, allo scopo di renderne più sostenibili gli effetti in capo alle associazioni e società sportive dilettantistiche.
Non si tratta, pertanto, dell'approvazione definitiva, ma è solamente l'inizio del procedimento. Ora il sul testo approvato dovranno essere raccolti i pareri (non vincolanti) delle Commissioni parlamentari competenti e della Conferenza Stato - Regioni; solo in seguito il testo tornerà in Consiglio dei Ministri per l’approvazione finale e definitiva che porterà il decreto in Gazzetta Ufficiale. Tale iter dovrà concludersi comunque entro la fine dell'anno visto che la Riforma sarà operativa del 01 gennaio 2023.
Di seguito i punti principali dello schema di decreto:
Potranno iscriversi al Registro delle attività sportive dilettantistiche anche le società cooperative e gli Enti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo settore (RUNTS), laddove esercenti come attività di interesse generale l'organizzazione e la gestione di attività sportive dilettantistiche;
Viene ampliata la facoltà di auto-destinazione degli utili per società e associazioni sportive dilettantistiche;
Viene ampliata la nozione di lavoratore sportivo, al fine di includere anche nuove figure, necessarie e strumentali allo svolgimento delle attività sportive;
Vengono precisati, nel settore dilettantistico, i presupposti per l'instaurazione di rapporti lavoro sportivo autonomo, nella forma di collaborazione coordinata e continuativa;
Viene prevista la digitalizzazione degli adempimenti connessi alla costituzione dei rapporti di lavoro sportivo, attraverso il Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche;
Viene definita la figura del volontario sportivo e, contestualmente, abolita la prestazione amatoriale;
Viene consentita la sottoscrizione di contratti di apprendistato professionalizzante con giovani a partire dall'età di 15 anni;
Vengono previste agevolazioni fiscali e contributive per i lavoratori sportivi, e per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale, nel settore dilettantistico;
Viene prevista, per i rapporti di lavoro sportivo, l'esenzione fiscale e contributiva fino a 5.000 euro di reddito annuale (da verificare come questo inciderà sulle tutele); da 5.000 a 15.000 euro si pagheranno, invece, solo i contributi e non le tasse sul reddito, mentre sopra i 15.000 euro si pagheranno anche le imposte;
I pubblici dipendenti che opereranno nello sport da volontari (quindi senza alcun compenso), lo potranno continuare a fare solo previa comunicazione al superiore gerarchico, mentre per ricevere compensi dovranno invece essere espressamente autorizzati;
Viene previsto che, per i primi cinque anni dalla entrata in vigore della Riforma, i contributi previdenziali sul lavoro autonomo dilettantistico sono ridotti della metà;
Viene anticipata l'abolizione del vincolo sportivo, sempre per gli atleti dilettanti.
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Avv. Michele Margini
info@avvocatomargini.com
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