RIFORMA DELLO SPORT: STATO DELL'ARTE E PROSPETTIVE FUTURE
- michelemargini
- 25 set
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La cosiddetta “Riforma dello Sport”, avviata con la Legge delega 86/2019 ed attuata con il D. Lgs. 36/2021 e gli altri decreti legislativi collegati, ha rappresentato uno dei più profondi interventi di riordino del settore sportivo degli ultimi decenni. L’obiettivo dichiarato fu quello di modernizzare l’ordinamento, garantire maggiori tutele ai lavoratori sportivi e armonizzare il rapporto tra istituzioni, federazioni e società/associazioni sportive.
Tuttavia, a distanza di più di due anni dall'entrata in vigore delle principali disposizioni, il quadro normativo appare ancora incompleto e in parte instabile, poiché mancante di diversi decreti ministeriali attuativi, che dovranno specificare regole operative fondamentali, oltre ad essere caratterizzato da alcune criticità pratiche che gli operatori sportivi ben conoscono.
Fra i decreti ministeriali ancora assenti all'appello (fatto salvo eventuali errori e/o omissioni) vi sono quelli in materia di: definizione di criteri e limiti delle attività secondarie e strumentali esercitabili dagli enti sportivi; definizione dei percorsi di di istruzione e formazione necessari per la stipulazione di contratti di apprendistato sportivo; previsione della disciplina dei controlli sanitari dei lavoratori sportivi; previsione di disposizioni specifiche a tutela della salute e della sicurezza dei minori che svolgono attività sportiva; definizione di percorso formativo e profilo professionale del chinesiologo di base, del chinesiologo sportivo e del manager dello sport.
A ciò si aggiungano alcune criticità relative: alla gestione dei rapporti di lavoro sportivo e di volontariato sul RASD, le cui funzioni dovrebbero essere perfezionate; alla definizione precisa degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro; alla definizione precisa del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni e degli obblighi in materia di Safeguarding, ad oggi sottovalutati e/o non correttamente compresi da un numero rilevante di sodalizi (a proposito, se vuoi approfondire, CLICCA QUI).
Dunque, per società e associazioni sportive è fondamentale mantenere un costante aggiornamento e non considerare “cristallizzata” la disciplina vigente, in vista dei futuri chiarimenti e delle auspicate semplificazioni. Non di rado, peraltro, vengono pubblicati documenti di prassi amministrativa che chiariscono aspetti controversi. Si vedano, ad esempio, le recenti circolari dell'Agenzia delle entrate in merito al trattamento tributario dei premi sportivi e dell'INPS in relazione al trattamento previdenziale e pensionistico dei redditi sportivi.
Nella mia esperienza professionale, come consulente di realtà sportive di varia natura (CLICCA QUI), ho potuto constatare che l'adeguamento ad una Riforma così epocale (e non ancora definita al 100%) richiede tempo e diversi accorgimenti, oltre che ad un cambio di mentalità rispetto al passato.
Per molte discipline, il mese di settembre ha coinciso con la ripartenza delle attività sportive dopo la pausa estiva. Proprio in questo periodo è necessario mettere ordine negli adempimenti che ogni sodalizio deve svolgere correttamente dal punto di vista amministrativo e gestionale. Si pensi, ad esempio, alla corretta predisposizione e gestione dei contratti di lavoro sportivo e dei relativi compensi, ai moduli da far sottoscrivere ai tesserati (iscrizione, privacy, liberatorie, ecc.), ai certificati medici, ai certificati antipedofilia, all'eventuale aggiornamento dei modelli organizzativi (MOC), alla gestione dei volontari sportivi e così via. Un lavoro che deve essere fatto con cura e precisione.
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Avv. Michele Margini
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