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RIFORMA DELLO SPORT: COME PREPARARSI AL MEGLIO (NONOSTANTE LE INCERTEZZE ATTUALI)

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Salvo clamorosi e inaspettati colpi di scena dell'ultimo minuto, tra soli sessanta giorni troveranno applicazione le nuove norme in materia di lavoro sportivo. Dal 1° luglio, infatti, il D.lgs. 36/2021 dovrebbe (il condizionale è sempre d'obbligo) iniziare ad avere efficacia in una versione che, con tutta probabilità, sarà leggermente diversa da quella che oggi conosciamo, vista l'intenzione del Governo di intervenire con un nuovo provvedimento correttivo.


Pertanto, al momento non si conoscono le regole del gioco "definitive", anche perché siamo ancora in attesa di alcuni importanti chiarimenti applicativi/operativi, di decreti ministeriali attuativi della nuova disciplina, nonchè delle modifiche ai regolamenti federali che dovranno essere adottate da FSN, EPS e DSA allo scopo di rendere la normativa sportiva interna compatibile con la nuova legislazione statale.


In questa situzione di transizione ed incertezza le società sportive si trovano in difficoltà nel pianificare la prossima stagione. Tuttavia, vi sono alcune attività che già oggi possono essere effettuate in previsione del prossimo 1° luglio, per non farsi trovare totalmente impreparati ad un appuntamento che molti considerano una svolta epocale per il mondo sportivo dilettantistico.


In primo luogo, occorre riprendere in mano lo statuto sociale e verificare la compatibilità o meno con la nuova normativa di tutte le disposizioni ivi contenute. Sicuramente vi saranno norme da eliminare, altre da inserire e altre ancora da modificare. Avere uno statuto aggiornato è fondamentale, poichè in caso di irregolarità riscontrate dagli organi preposti al controllo si rischieranno sanzioni severe. Peraltro, anche lo schema di decreto correttivo (una sorta di "bozza") che sta circolando in queste ore prevede una disposizione secondo cui la non conformità dello statuto ai criteri previsti dalla legge "rende inammissibile la richiesta di iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche e, per quanti vi sono già iscritti, comporta la cancellazione d'ufficio dallo stesso".

Per alcuni spunti più dettagliati si rinvia all'articolo presente a questo link.


In secondo luogo, occorre verificare i rapporti in essere con i collaboratori sportivi (atleti, tecnici, direttori sportivi in primis) e delineare il probabile inquadramento alla luce delle nuove disposizioni in materia di lavoro sportivo. Pertanto, occorre domandarsi, sulla base delle concrete ed effettive modalità di svolgimento delle prestazioni, quali collaboratori dovranno essere eventualmente assunti come dipendenti, quali dovranno essere contrattualizzati come co.co.co. e quali presumibilmente apriranno la P.IVA. Inoltre, occorre iniziare ad individuare quali figure si potranno inquadrare come volontari.

Infine, oltre ai lavoratori sportivi e ai volontari, si deve iniziare a pensare a come inquadrare i lavoratori non sportivi ovvero i custodi, i magazzinieri e gli amministrativo-gestionali.


Dopo questa attività di qualificazione, occorre verificare in quale fascia di compenso rientreranno le singole prestazioni, ovvero sotto i 5.000 euro, tra i 5.000 e i 15.000 o sopra i 15.000 euro. Dopodiché si potrà fare una stima dell'eventuale maggior costo contributivo e fiscale. Da sottolineare che per i rapporti che prevederanno un compenso inferiore a 5.000 euro per il periodo che va dal 1.07.2023 al 31.12.2023 e sempre inferiore a 5.000 euro per il periodo dal 1.01.2024 al 30.06.2024 (quindi 10.000 euro complessivi per la stagione sportiva 2023/24), il maggior costo derivante dalla contribuzione previdenziale si andrà di fatto a sostenere a partire dalla stagione sportiva 2024/25.


Oltre agli eventuali maggiori costi economici e in attesa di ulteriori aggiornamenti, è necessario informarsi bene sugli adempimenti amministrativi connessi all'instaurazione di rapporti di lavoro (comunicazioni varie, adempimenti in materia di sicurezza sul lavoro, predisposizione di MOG ex D.lgs. 231/01) e valutare quali di questi potranno essere effettuati da personale interno al sodalizio sportivo e quali dovranno essere affidati a soggetti terzi.


In conclusione, in attesa di eventuali ulteriori modifiche e soprattutto delle necessarie indicazioni operative, occorre iniziare - per chi ancora non l'avesse fatto e per quello che si può fare in questo momento - il percorso di transizione verso il nuovo regime giuridico.


Avv. Michele Margini

info@avvocatomargini.com


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